Nel 1990, l’architetto Gae Aulenti realizzò il nuovo ingresso alla stazione di Santa Maria Novella da piazzale Montelungo, posto sul lato ovest della Fortezza da basso. Questo ingresso conduceva, attraverso la banchina del binario16, direttamente in stazione e da qui nel centro cittadino, in modo rapido e sicuro.
Questo ingresso è particolarmente strategico per diversi motivi: collega stazione, centro storico e Fortezza in modo efficiente in occasione delle varie fiere che si tengono alla fortezza, in piazzale Montelungo vi è un grande parcheggio facilmente accessibile a chi arriva da Firenze Nord e dai viali, ed è in questo piazzale che arrivano e partono gli autobus diretti all’ aeroporto di Pisa, gli autobus Flixbus che fanno viaggi internazionali e i vari autobus turistici che conducono agli outlet del territorio fiorentino.
Questo ingresso offriva quindi al turista, ma anche ai cittadini, un passaggio per arrivare al centro storico di Firenze, ben comprensibile e veloce, comoda alternativa all’ attraversamento dei viali di circonvallazione.
La stazione di Firenze Santa Maria Novella (purtroppo) è nei piani di riammodernamento di Grandi Stazioni, piani che, tra le altre cose, hanno visto l’inserimento dei varchi di accesso ai binari.
La decisione di attivare questi varchi ha stravolto non poco l’uso quotidiano che cittadini e turisti facevano della Stazione di Santa Maria Novella: ne hanno risentito diverse attività commerciali che erano accessibili sia dall’ esterno che dall’interno della stazione, ma ne ha risentito sopratutto l’ingresso da piazzale Montelungo.
Vi voglio quindi accompagnare in questa fantastica promenade architecturale attraverso il nuovo percorso pensato da Grandi Stazioni.
Subito dopo la rampa che dal piazzale Montelungo porta a livello del binario 16, si arriva ad un varco di controllo, che, attraverso una corda e un foglio stampato, divide gli utenti tra quelli che vogliono andare in centro città (a sinistra) da quelli che vogliono andare in stazione (a destra).
Ma da questo punto in poi, qual è l’aspetto che Firenze mostra ai suoi tanti turisti che vogliono entrare in città?
Prima si entrava a Firenze passando dalla sua stazione: grande opera architettonica, ricca di marmi, travertino, pietra forte, rame brunito per gli infissi e dipinti di Ottone Rosai, il tutto valorizzato da una grandiosa «cascata di vetro» che regala al salone viaggiatori una luce unica.
Attraversando la stazione si usciva in una grande piazza/giardino fronteggiata dalla bellissima abside, massiccia e articolata, della chiesa di Santa Maria Novella per poi essere intuitivamente indirizzati verso via Cerretani e il Duomo.
Ora, chi vuole entrare in città, subito dopo il varco, si ritrova a costeggiare una recinzione metallica montata su jersey in cemento, oltrepassato l’atrio coperto di Gae Aulenti, la recinzione continua su parte del binario 16, fino a ad un cancellino che indica l’uscita a sinistra.
Ma non siamo ancora all’uscita, il corridoio blindato conduce ad un parcheggio privato ad uso della Polizia ferroviaria e dell’ordine degli architetti. Per necessità di cose il cancello di tale parcheggio che da su via Valfonda, deve rimanere aperto tutto il giorno e per motivi di sicurezza è presidiato continuamente da 2 guardie.
Dopo il cancello su via Valfonda, si è quasi arrivati in città se si è abbastanza attenti per non finire sotto una delle tante auto che corrono nervose su questo tratto di via. Ma quanto può essere attento un turista che cerca di capire dove andare seguendo una mappa sul telefono?
Ma sopratutto, come si può risolvere questa situazione? Come poter tornare ad offrire a gran parte dei visitatori che non arrivano in treno e ai cittadini una porta di ingresso alla città sicura e degna della bellezza di Firenze?
I varchi sono oramai attivi, le strade da poter percorrere sono poche, eliminata la perfetta funzionalità dell’ingresso al binario 16 (percorso bianco v. mappa), vi sono solo due alternative: una è, per l’appunto, un parcheggio (percorso rosso v mappa) e l’altra è perdersi tra le vie del centro passando dal piazzale antistante la Fortezza da Basso (percorso grigio v. mappa).
Aver perso la chiarezza del percorso per chi non conosce la città lo trovo un fattore penalizzante nell’accoglienza dei visitatori, così come trovo penalizzante non dare come prima impressione a chi arriva, l’idea che Firenze possa essere una città di mentalità aperta e di ampio respiro.
Posso solo augurarmi che sarà una situazione provvisoria, in attesa di un concorso per riprogettare l'ingresso alla città di Firenze.
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