Tempo fa sono stata a Rio di Pusteria, il perchè e il percome son finita a passare una notte lì, non è importante ai fini della mia analisi. Ma sta di fatto che ci sono finita ed è proprio stando lì che mi sono resa conto di quanto sia sbagliata la gestione del nostro territorio. Indicando come “nostro” territorio la piana del Valdarno, non escludendo che lo stesso ragionamento si potrebbe fare per tanti altri territori che non sono loro, indicando come “loro” gli alto atesini.
Vedrò di essere chiara e sintetica.
Quelle che vedete qua sopra sono scorci del centro di Rio di Pusteria: un paese piccolo, accogliente, pulito, privo di atti di vandalismo, con strade lastricate, che la mattina viene baciato dal sole. Questo è il centro abitato più grande del comune, c'è anche una stazione dei treni e una fermata degli autobus extraurbani, e una pista ciclabile, che lassù son tutti appassionati di bici; il paese, probabilmete, è così ben servito dai mezzi pubblici perchè è un buon punto di appoggio per raggiungere gli impianti di risalita per Kronplaze.
Questa particolare vicinanza al comprensorio sciistico più bello d'italia, ha portato gli abitanti di Rio di Pusteria ad investire in diverse attività alberghiere. Ma il paese non si è venduto totalmente al turismo, e continua ad avere la sua biblioteca, la ferramenta, il panificio, un supermercato, un ristorante, una pizzeria, un pub e diverse attività commerciali tra le quali un negozio di illuminazione specializzato in effetti speciali!
Qua sotto potete vedere uno schema delle attività commerciali che sono presenti a Rio di Pusteria, attività circondate da case. Sì, case, perchè li la gente ci abita!
Camminando per le strade si incontrano persone sorridenti, amichevoli, che si salutano e si scambiamo battute, si muovono a piedi e sembra che chi lavori a Rio di Pusteria, abiti anche a Rio di Pusteria!
Che siano così felici perchè sono liberi dallo stress del parcheggio? O perchè i boschi che li circondano emanano qualcosa di simile alle endorfine del buonumore? O anche solo perchè stanno in un paese in cui c'è gran parte delle cose indispensabili alla vita senza però sentirsi esclusi dal mondo?
Domande me ne feci parecchie all'epoca e arrivai quasi a pensare che forse era quello il segreto della felicità: vivere in paese in cui puoi trovare tutto quello di cui hai bisogno, in cui ti puoi muovere a piedi, in cui gli altri paesani ti conoscono, in cui non respiri smog ogni mattina.
In realtà dopo i miei due squisiti krapfen mi son stufata di tutta quella perfezione e son stata ben felice di venire via, ma mi è rimasta una curiosità: quanto è grande Rio di Pusteria in confronto a... che so... quell'inferno dei Gigli?
Per chi non lo sapesse, i "Gigli" è un grande complesso architettonico ad uso commerciale situato nella zona industriale di Capalle, nel comune di Campi Bisenzio, con le corsie dei parcheggi identificate con nomi di frutta e verdura.
Qua sotto vedete una vista zenitale di Rio di Pusteria, una dei Gigli di Firenze con accanto la multisala UCI cinema, e più sotto ancora l'area di questi grossi centri commerciali sovrapposti al paese di Rio di Pusteria.
Ecco, ed è ora che ho pensato: abbattiamo i Gigli!
Stiamo sprecando il nostro territorio, lo stiamo dando in mano al cemento alle superstrade e ai parcheggi e all'architettura orribilmente mastodontica, capannoni fagocitatori di uomini consumisti.
Potremmo avere la stessa quantità di negozi e attività che ci sono in questi capannoni ma frammentati in un tessuto urbano che comprende anche abitazioni e uffici pubblici, potremmo organizzare il territorio in modo che le persone passino meno tempo in macchina, in modo che siano circondate da più natura, in modo che abbiano piccole piazze in cui incontrarsi, e potremmo collegare benissimo questi posti alle grandi città con i mezzi pubblici e le piste ciclabili.
Abbiamo lo spazio e le risorse per smettere di rovinare le periferie.
Quindi, abbattiamo i Gigli!
Certo che dopo averli abbattuti dobbiamo essere in grado di costruire bene nuovi paesi, ma questo è un altro problema.