L'esaltazione della mediocrità, caratteristica dei primi decenni del 2000, spinge sempre più persone a spacciarsi per creativi sfruttando le opere di quelli che l'arte l'hanno veramente fatta.
Il tutto a discapito dell'originalità e dell'emozionabilità che vanno sempre più scemando in un mondo in cui son tutti artisti.
Ed è così che abbiamo quadri trasformati in oggetti tridimensionali, filmatini fatti di pezzi di film, fotografie che ricreano pitture, illustrazioni di architetture. Il problema è che spesso si trova più interessanti le rivisitazioni che gli originali, magari trovando più affascinante la tecnica rappresentativa di questi parassitismi più che il processo creativo che ha portato alla nascita dell'originale.
Riprodurre un quadro di Hopper con una scenetta costruita in studio, quando valore può dare al fotografo?
La bellezza di questa ricostruzione in cosa sta? Nella buona calibrazione delle luci, nella perfetta ricostruzione del quadro, ma poi? Questo è più un virtuosismo tecnico che una forma d'arte, confonderli sarebbe un'offesa all'opera di Hopper.
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re-creation of René Magritte's Painting di alllesss
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Hopper Meditations di Richard Tuschman