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the floating piers . lago d'iseo


È il quarto popolo che avanza! Quello dei disperati che dopo ore di attesa o estenuanti levatacce prova a percorrere questa passerella affollata, sporca, ondulatoria e inciampatoria sperando di trovare l'estasi dell'arte! Christo ha fatto grandi cose, ma questa l'ho trovata solo lunghissima: una lunga agonia, vuoi per la troppa gente, le attese infinite, il sole a picco o l'impossibilità di fuggire via lago.

Credo che Christo non sia stato in grado di fare un buon progetto destinato alla fruizione della persone, rimanendo comunque un suggestivo artista concettuale, perchè Christo fa land art, Christo non è un architetto.

La land art è arte e l'arte non può essere fine a se stessa nel momento in cui influisce sullo svolgimento della vita dello spettatore.

Di sicuro avevo troppe aspettative ma devo anche dire che io, su queste passerelle, non ci sono proprio arrivata a cuor leggero: uscivo da una notte insonne, ero pensierosa, avevo uno zaino pesante e scomodo, non avevo bambini che mi facevano saltare la fila, ci sono arrivata da sola e arrivandoci con il treno ero obbligata ad accedere alle passerelle da Sulzano, dove c'ere più gente; queste credo siano cose che un po' fanno la differenza tra una bella e una brutta sensazione.

Magari se le mie spalle fossero state più leggere, forse lo sarebbe stata anche questa esperienza! Il color arancione è bellissimo.

"bimbi, mettetevi le mutande in testa che sennò vi viene un colpo di sole" per la madre era già troppo tardi, ma forse i bimbi si son salvati!

#tuttisulponte ma proprio tutti!


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